Vere forme di arte popolare e autentiche rarità sono gli incarti, fragili quadrotti di carta velina o carta seta nati per proteggere da urti e accidentali lesioni durante il trasporto l’arancia, un frutto un tempo raro e costoso.
Oltre ad avere fini funzionali, ben presto diventano un buon veicolo commerciale per destare la curiosità dell’acquirente, consentendogli anche di distinguere un prodotto di alta qualità e pregio.
L’idea nasce verso la metà del XIX secolo; all’inizio si tratta di carta da imballo di colore bianco, rosa o blu, impregnata di olio minerale e priva di immagini stampate, ma dalla fine del secolo
compaiono le prime decorazioni a tema natalizio su carta dorata o argentata, a confermare il carattere di eccezionalità del consumo del frutto associato all’idea di un dono, tradizione ancora presente in alcune regioni dell’Italia e della Spagna.
Oggi solamente qualche frutto, in media il 15% di un imballo, viene vestito con gli incarti. Questi ultimi negli Stati Uniti sono praticamente scomparsi e rimangono solo due aziende nello stato di
Washington che li stampano; in Italia sono gli agricoltori di piccole e medie dimensioni i guardiani di questa tradizione popolare, soppiantata dai bollini adesivi che hanno dato vita a una nuova forma di collezionismo.
Per saperne di più consulta il capitolo dedicato agli incarti presente nel volume “gli agrumi” della collana Coltura & Cultura: basta cliccare qui.
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