Questo mese per la rubrica di Agricoltura Smart parliamo dei prodotti con Indicazione Geografica (IG). Capiamo assieme quali sono le sfide di questo marchio costruito sulla la fiducia tra produttore e consumatore in Europa e nel mondo.
L'indicazione geografica è un segno distintivo utilizzato per identificare un prodotto la cui qualità, reputazione o altre caratteristiche sono legate all’origine geografica. Questi marchi allo stesso tempo aiutano i produttori nella commercializzazione dei loro prodotti. Oggi le IG sono presenti in 160 paesi del mondo e si dividono in diverse categorie. Le più utilizzate sono le note denominazioni di origine protetta (DOP) e indicazione geografica protetta (IGP). Entrambe proteggono il nome di un prodotto che proviene da una specifica regione e il processo produttivo. Nei prodotti DOP tutti i processi di produzione, materie prime e trasformazione avvengono nel luogo di origine, stabilendo un forte legame con il territorio, l’ambiente e anche con il settore economico. A differenza l'IGP garantisce che almeno un processo tra produzione delle materie prime e trasformazione avvenga nella specifica origine geografica.
Con quasi 300 prodotti, l’Italia guida l’Europa con il maggior numero di DOP e IGP registrate. La sola commercializzazione di DOP e IGP rendono il 18% del fatturato totale del settore agroalimentare nazionale. Sul podio dei prodotti italiani DOP e IGP per l’export ci sono: Grana Padano DOP, Parmigiano Reggiano DOP e Prosciutto di Parma DOP. Salumi e formaggi sono i punti di forza del settore agroindustriale italiano. L’ostacolo maggiore è costituito dalla contraffazione: ogni anno l’Italia perde oltre 600 milioni di euro in prodotti falsi DOP e IGP.
La falsificazione è un fenomeno ricorrente nell’industria agroalimentare italiana. Per essere sconfitta è necessario trovare soluzioni innovative per garantire la qualità e l’origine dei prodotti. Un recente studio condotto in Italia da un gruppo di ricercatori dell’Università di Catania-Di3A testa l’applicazione dei blockchain per fornire più trasparenza alle DOP e alle IGP. Questo studio realizzato con il prodotto “Succo di Arancia Rossa di Sicilia IGP” spiega come la tecnologia blockchain possa diminuire la distanza tra produttori e consumatori rendendo accessibili tutte le informazioni di ciascun prodotto.
Le IG hanno il chiaro obiettivo di salvaguardare i beni e i servizi sociali, culturali, economici e ambientali di un determinato territorio. Questa sfida oggi ha bisogno di innovazione per proteggere e promuovere le economie locali ripartendo dai prodotti chiave che guidano il settore agricolo italiano.
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